venerdì, Aprile 19, 2024
Salute e benessere

DIMENTICARE LE COSE E’ SINONIMO D’INTELLIGENZA, LO DICE LA SCIENZA

Tra le tante scoperte effettuate negli ultimi anni, ne è stata fatta, recentemente una che sicuramente farà piacere a molti di noi. Secondo un recente studio dell’università di Glasgow, in Scozia, focalizzato sui soggetti tendenti a dimenticare le cose spesso, è emerso un dato davvero sconvolgente.

Di fatti, secondo questo studio, dimenticare spesso delle cose, anche le più fondamentali è sinonimo di estrema intelligenza.

Questo perché, proprio nel momento in cui dovremmo ricordarci di una cosa, pensiamo ad altro e il nostro cervello elabora contemporaneamente vari dati. Dunque, si può affermare che chi dimentica spesso le cose, in realtà ha un intelligenza che tende ad espandersi a suo piacimento.

DIMENTICARE LE COSE E’ SINONIMO D’INTELLIGENZA, LO DICE LA SCIENZA

Appunto possiamo dire di essere più propensi all’apprendimento rispetto a chi invece, riesce a focalizzarsi su una cosa soltanto e dunque a non dimenticare ciò che serve.

Da oggi, si può affermare dunque, che chi dimentica le cose, in realtà, non è distratto o smemorato, ma semplicemente più intelligente della media.

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Un team dell’università di Glasgow di neurologi, sostiene che dimenticare, in realtà, è un area del nostro cervello spesso molto sviluppata, insomma normale per ognuno di noi.

E’ stato effettuato un esperimento su un campione di soggetti, qualcuno particolarmente propenso a dimenticare spesso le cose, altri, invece, propensi a ricordarli. L’esperimento si basava su un esercizio piuttosto particolare e sicuramente non tutti sono capaci di portarlo a termine. L’esercizio era dunque il seguente: collegare alcune parole come ad esempio “Rete” ad una serie di “suoni”.

Questo esperimento è stato condotto con l’ausilio di una tastiera utilizzata per i bancomat, dunque, la parola “rete” era automaticamente collegata ad alcuni numeri, ad esempio “6389”.

Qualcuno dopo questo esperimento ha dimenticato la serie di numeri collegati alla parola “rete”, ma ricordava perfettamente il suono che quest’ultimo produceva. Dunque, erano riusciti particolarmente ad apprendere una nuova cosa, ovvero, oltre ad imparare un numero totalmente casuale, riuscivano a ricordare anche la sonorità della parola stessa.

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Ovviamente, coloro che riuscivano a ricordare soltanto la sonorità della parola, erano proprio quelli che generalmente erano propensi a dimenticare le cose

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