sabato, Luglio 27, 2024
Curiosità

Flatulenza: più scoreggiano i vostri uomini più sono intelligenti. Lo dice una ricerca

Certamente è un argomento imbarazzante, se non un vero tabù. Ma come ben sappiamo esistono studi scientifici che approfondiscono le tematiche più insolite o scottanti. Oggi parliamo di flatulenza.

Sembra sia da poco venuto alla luce che più scoreggiano i vostri uomini più sarebbero intelligenti. Strano? Beh, a dirlo è una ricerca.

La flatulenza è un fenomeno del tutto naturale e nessuno può evitare di emettere i cosiddetti ‘peti’. Il loro odore dipende molto dagli alimenti che abbiamo assunto in precedenza. Cibi come i broccoli, la carne o i legumi possono generare le caratteristiche maleodoranti molto sgradevoli. Questo perché il nostro corpo si nutre di proteine che creano zolfo.

A questo punto si innesca un meccanismo che può creare gas dal cattivo odore, come il metantiolo. Questo tipo di sostanza è responsabile, per esempio, anche dell’alito cattivo.

Detto questo, sappiamo comunemente che gli uomini sono portati ad emettere questi gas sgradevoli molto più delle donne. Questo è un dato di fatto e spesso è anche tipico, da parte delle donne, rimproverare il proprio uomo per questo motivo. Anche se come ben si sa non è possibile non emettere nessun peto nel corso della propria vita.

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Gli studi recenti sulla flatulenza

Ebbene, l’Università del Wisconsin ha dichiarato recentemente che chi scoreggia più frequentemente è dotato di maggiore intelligenza. Il professore di biologia molecolare Isaak Steinberg sostiene che il fenomeno è legato all’aumento del potenziale elettrico presente nelle cellule nervose.

In altre parole, una quantità superiore rispetto alle altre persone di emissione di gas, sarebbe equivalente ad una maggiore attività cerebrale. E ad una maggiore attività cerebrale fa riscontro una maggiore intelligenza. 

Ma c’è di più. Anche la fermentazione batterica intestinale è strettamente legata a questo fenomeno e porterebbe quindi il cervello ad essere più attivo.

Sarà vero? Sicuramente, visto il fondamento scientifico di questa ricerca, è un argomento su cui riflettere.

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