Azienda Giapponese crea scarpe dotate di GPS per anziani affetti da Alzheimer
Sempre più spesso, capitano situazioni piuttosto difficili da gestire, come ad esempio, scoprire che un proprio genitore soffre di una malattia come l’alzheimer. In questo caso, la medicina ha sicuramente fatto grandi passi sulla prevenzione di questa malattia o peggio ancora sulla demenza.
Ma tra le tante cure da poter affrontare e tra i tanti piccoli rimedi per evitare che chi soffre di queste situazioni si trovi in difficoltà, ci arrivano in aiuto, degli oggetti che sembrano inutili ma in realtà non lo sono.
Da una società che si occupa di sviluppare apparecchi infermieristici giapponese, arrivano delle scarpe rivoluzionarie.
Azienda Giapponese crea scarpe dotate di GPS per anziani affetti da Alzheimer.
L’azienda di cui parliamo, si chiama Wish Hills, ha sviluppato un tipo di scarpe, contenenti al suo interno un piccolo gps, che permette a chi si trova con questa sindrome di essere ritrovati. Insomma, nel caso in cui, si trovassero in difficoltà, potrebbero essere rintracciati dai propri parenti proprio tramite questo apparecchio.
Questo dispositivo, funziona proprio grazie allo smartphone, collegando quest’ultimo all’apparecchio, il dokodemo, che invierà una notifica ogni qualvolta il soggetto interessato si allontanerà da casa.
Azienda Giapponese crea scarpe dotate di GPS per anziani affetti da Alzheimer.
Questo aiuterà sicuramente i parenti a ritrovare la persona nel caso in cui si dovesse trovare in difficoltà, ma soprattutto a dare un aiuto nel caso dovessero perdersi alle autorità. Il costo delle scarpe, è all’incirca di 130 €, ed è possibile acquistarle online, tranquillamente, poiché in Italia, ancora non sono in commercio.
Veramente importante, è sicuramente l’aiuto di questo dispositivo, può essere un vero e proprio salva vita, una tecnologia finalmente più utile di tante altre.
Come questa sono state create tante altre, come ad esempio, i collari con l’integrazione del gps, per ritrovare i propri amici a quattro zampe. Anche se sicuramente, non sarà una rivoluzione per la cura dell’alzheimer, ma sicuramente può aiutare le famiglie dei soggetti che soffrono di questa malattia a prendersi cura del proprio parente