La terapia a protoni che sconfigge il tumore arriva anche a Roma
Il tumore, è sicuramente la malattia o la condizione, che più ci coinvolge negli ultimi 15 anni. Moltissime persone infatti negli ultimi anni, hanno avuto a che fare con questa situazione, personalmente o tramite qualche caro.
La ricerca sta cercando di dare una svolta totale a questa situazione, improntata alla cura e alla prevenzione, cercando qualcosa di meno invasivo di una chemio terapia.
Purtroppo questo tipo di malattia, è difficile da affrontare, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, poiché non ferisce soltanto chi ne soffre ma anche chi sta accanto alla persona colpita.
La terapia a protoni che sconfigge il tumore arriva anche a Roma.
Ma come dicevamo prima, la scienza ha fatto dei grandi passi avanti nella cura e nella prevenzione di questa malattia. A tal proposito troviamo, un nuovo trattamento, diverso dai soliti che sta prendendo sempre più piede.
Parliamo di una terapia di protoni, molto diffusa nel nord Europa, già provata e in certi casi ha fatto veramente miracoli.
Ora sembra che l’Italia, si sia finalmente affacciata a questo tipo di trattamento, incredibilmente rivoluzionario. Stiamo parlando di una cura che se venisse effettuata in tutta Italia, cambierebbe lo schema terapeutico.
Il centro di protonterapia, di cui stiamo parlando, è stato aperto ed è attualmente funzionante, a Roma, al centro dell’Italia. Insomma, un punto di raccolta sia per il sud Italia che per il nord. Come da protocollo, si stabilisce che possono curare all’incirca 2.000 pazienti affetti da tumori piuttosto gravi o comunque in condizioni ormai già avanzate.
Il presidente della regione Lazio: Nicola Zingaretti, commenta la situazione come: la più importante innovazione per il nostro sistema sanitario, ma soprattutto nella regione Laziale degli ultimi 10 anni. Si spera, che questo progetto, non resti soltanto nella regione Lazio, ma che si estenda oltre, quindi che comprenda anche tutto il resto d’Italia.
Importante ancora di più, è l’investimento, che non è stato soltanto in gran parte pubblico, ma anche privato, molte aziende hanno creduto in questo nuovo sistema sanitario